mercoledì 28 novembre 2007

Gherardo Bortolotti




Poesie

Tracce

443. quasi del tutto inconsapevoli della situazione.

627. comunità tematiche istituite su pregiudizi verso determinati locali.

567. disponibilità di tempo e di risorse per acquistare beni e servizi irrilevanti.

251. regioni non comunicanti del giorno d’oggi.

322. mi sveglio, all’orizzonte dei media, spiaggiato sulla normalità meno apparente e significativa.

141. terreni emotivi lamellari e farraginosi.

659. spostamenti attraverso l’hinterland.

418. specializzandosi in una cittadinanza basata sull’acquisto e sull’espressione di opinioni circa la programmazione televisiva.

183. intoppi ricorsivi nei processi verbali.

442. la natura erratica della gioia.

175. un’originaria complicità con il mondo, su cui ti basi per dire che hai capito,
smentita sistematicamente.

644. e poi l’amore e qualche offerta speciale.

329. la sovranità limitata delle mie idee sul mondo.

550. città del futuro.

562. la tua vita, nell’interpretazione della distribuzione al dettaglio, degli
uffici di marketing dell’industria dell’abbigliamento, degli acquisti di vestiario per l’inverno che arriva.

520. educato alle asprezze del margine, del poco potere sul mondo, del poco valore dei pareri che espongo.

167. nelle terre straniere della tua scelta.

428. le mie avventure nelle terre delle tecniche di basso livello.

280. calibrazione degli indici di fama.

334. disposizione delle merci negli scaffali del supermercato, secondo schemi che ne
assecondano l’acquisto.

199. incontrando la cultura al momento del consumo.

119. la dotazione documentaria del mio ricordo, bloccata in alte percentuali negli scaffali, esclusa dalla circolazione.

437. proiezioni incontrollate, estrapolate da mattini particolarmente fortunati.

126. contesti facilmente accessibili alle masse.

637. ricapitolazione continua dei centri di costo.

500. nella misura dello stretto necessario.

287. l’orizzonte della socialdemocrazia, l’effetto ottico dell’abbondanza delle merci.

390. rilasciando interviste sulle proprie opinioni e sulle proprie idee sbagliate.

404. territori suburbani attraversati da persone con contratti a progetto, di collaborazione coordinata e continuativa, a ritenuta d’acconto.

375. opinioni espresse in circostanze favorevoli.

176. una progressiva accumulazione di tecniche, che trova sfogo in suonerie di cellulari, in visori notturni per gli incursori nei quartieri in rivolta, in modificazioni nel genoma di un frutto, implementati per ottenere la proprietà della specie.


Nota bio-bibliografica

Gherardo Bortolotti è nato nel 1972, a Brescia. Ha pubblicato testi e traduzioni in rete (www.wordforword.info, www.cepollaro.splinder.it, www.nazioneindiana.com, www.lietocolle.it/ulisse, lapoesiaelospirito.wordpress.com, compostxt.blogspot.com e www.absolutepoetry.org) e sulle riviste “Qui. Appunti dal presente”, “Il segnale”, “Metromorfosi”, “Sud”, “Poesia”, “The black economy”. Ha pubblicato l’e-book “Canopo” (Biagio Cepollaro E-diz.). Con Michele Zaffarano cura la collana Chapbooks (Arcipelago). Ha collaborato ad un libretto d’artista di Massimo Nota. Blog in italiano: canopo.splinder.com, bgmole.blogsome.com e in inglese: www.lowleveltechniques.blogspot.com, pleasure-of-reading-this-work.blogspot.com e howtowrite.blogsome.com. Collabora ad altri blog multiautore. Con A. Broggi, M. Giovenale, M. Sannelli e M. Zaffarano ha fondato e cura il blog gammm.org. Ha pubblicato la plaquette Soluzioni binarie e collaborato alla micro antologia GAMMM::: 1 (La camera verde, 2007). Nel giugno 2007 esce il wee chap “tracce”, per dusie.org (progetto “wee chapbooks”).


Poetica

Tendo a lavorare principalmente su materiale preesistente, ovvero su
sequenze di testo che precedono la realizzazione del singolo
componimento. Nella quasi totalità dei casi le sequenze sono scritte da
me ma nessuna, in effetti, è pensata in funzione del testo che
contribuirà a comporre. Si può dire, così, che in quanto scrittore
lavoro ad un unica opera, cioè una lista in progress di sintagmi, frasi,
brevissime prose etc., e che, come autore, di volta in volta prelevo da
quel deposito di materiale verbale alcune voci, cercando di metterle
insieme, letteralmente, in determinate composizioni.
Nell’insieme, credo di lavorare su e con una poetica basata sulla
giustapposizione come figura chiave e sul catalogo come strumento
principale. Gli effetti che cerco di ottenere sono, da una parte, la
decostruzione del narratore a favore del cosiddetto autore implicito e,
dall’altra, la duplicazione di quella che mi sembra essere l’esperienza
principale dei nostri giorni: la pratica di ordini incompleti. Data la
mia predilezione per il catalogo, questa duplicazione ovviamente non è
un problema mimetico. Mi interessa piuttosto aggiungere un’ulteriore
elemento alla lista e, così facendo, riformularla.


‘Afinidades’

Michele Zaffarano
Marco Giovenale
Alessandro Broggi
Gianluca Ghigliozzi
Andrea Inglese
Andrea Raos