mercoledì 16 gennaio 2008

GIOSUÈ CREMONESI



(Foto di Giada Battistotti)



Tre poesie

_la casa

La casa, da fuori, è un enorme plum cake - gigante
Schiacciato sulla strada, schizzato dal cemento
Il parco intorno è straziato in un lamento
Di gicolìo di giostra
Andirivieni e basta
Di un altalena frusta
Dall’uso controvento
La coppia ormai anziana
Ricorda il nipotino
Di quella settimana – lasciato lì dal padre
A odorar ciliegi, seduto su altalene
Che ancora cigolando
Ricordano il miele
E tutti i derivati
Quel senso di abbandono
La casa del plum-cake
Il nonno piano scende
Ha un sacchetto in mano
Che getta, lentamente.
Poi si ferma. Sospira.
Sente che aria tira.
Rientra, nel Plum-cake gigante.


_come non fosse passato un giorno

torni ciclicamente
sarà la provincia
avvicina i cronici
di frequenze simili
in una città perderemmo le tracce,
qui no.
Locali Pochi. Entro e ci sto poco.
Mi annoiano. Annuisco male, andrò per strade
Deserte, in portici corti e ostici
E ti incontrerò
Ciclicamente
Sarà un appuntamento che non ci
siamo dati
eravamo destinati a trovarci
ma tu non credi al destino
io credo al cestino di windows
e l’illusione di gettare via le cose
che ho scritto, e che non leggerai.
Tanto tornerai


_furgone di tritolo

C’è un furgone di tritolo
nel palazzo del nostro amore
c’è un passamontagna
sul viso dei tuoi baci
c’è una bomba nel cortile
in una valigia, gialla bile
non va mai niente “tutto bene”
come va? Tutto bene.
C’è un candelotto di noia
Nel baule tra gli stracci
C’è una lametta annerita
Nell’incavo delle dita
C’è un sottomarino atomico
Nel mangiare del gatto
C’è un bambino cattivo
Dietro un adulto sorridente
Amore, questa sera,
Tirami bombe a coccola.


Biografia

Giosuè Cremonesi è nato nel 1982. Dopo il liceo artistico e un periodo lavorativo alternato in svariati settori, ha studiato sceneggiatura alle Scuole Civiche di Milano. Ha scritto diversi racconti, ricevendo più riconoscimenti; è stato autore e co-autore di molti progetti, tra cui un documentario sul teatro moderno milanese ispirato all’opera di W. Shakespeare, un videoritratto di Michele Serra e diversi cortometraggi. È impegnato artisticamente in più progetti musicali, soprattutto con la band di matrice hardcore Haulin’ass, attiva dal 1999. Attualmente opera nel settore pubblicitario, come creativo, per un’agenzia di comunicazione e come consulente di audio/video per un’azienda di design e software.


Poetica

Le parole fuoriescono in quei momenti in cui mi avvalgo della facoltà di non descrivere. È quella sensazione piccola, difficile da condividere, che trova agio nel gioco della lingua: lo scherzo dell’essere costretto a comunicare - in versi - con me stesso, per capirmi più a fondo.
A volte la “poesia” è lo scheletro di una teoria. Spesso è il telaio di un’impulso nervoso, che si sgretola man mano trovo le parole.
Sempre è un racconto, fatto di situazioni non dette, il riassunto personale del momento in cui il foglio bianco virtuale viene, poco a poco, sconfitto dalla tastiera.


'Afinidades'
Pe ora non pervenute (nota d.Blog-sisterA.A.)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

bellissime poesie, un po' ironiche un po' no. mi piace soprattutto "furgone di tritolo" :)))