lunedì 31 marzo 2008

Antonio Loreto














Poesie: Trittico storico-turistico

#1 Germania
(dormire e cercare di star svegli)

come fa ad addormentarsi
in una notte come questa
in cui il vento contro i vetri
ci minaccia sui viadotti in Valassina
e sulle rotte di Germania trentottina

non la sveglia il temporale
la paura ed il rimorso
di rischiare di morire
di ammazzarmi ulteriormente
in mezzo ad àllucinazioni
di ufficiali socialisti-nazionali
che mi saltano sul cofano
e mi sputano sul parabrezza
uno che mi si è rotto
due che mi si è rotto
nove il sonno
dieci il caffè
undici la vetrina dell’autogrill
ha due strisce incrociate di scotch


#2 Praga
(cercare e nascondersi nella boscaglia)

dove sei stata
in tre mesi di terra perlustrata
di Brianza perlustrata sotto gli occhi
della Gianna del Rota del Brambilla

è difficile amare
in primavere come questa
in cui l’elio delle stelle
mi si addensa nei cilindri del motore
e dentro il colon
quando invece del dolore
ho dei disturbi intestinali
che la luna illuminisce in copertine Panorama
e non sulle colline dietro Praga


#3 Francia
(resistere e collaborare)

io ho corso rannicchiato con il ferro
e un poco di paura
tra un pisolino umido
e un pranzo di verdura
al mattino frasche e case
mi sembravano più vive
e il sapore della vita a Sesto
era di sangue di gengive
finché c’eri tu
(e a un certo punto
non ci sei stata più)

combattere non è la parola giusta
avevo una teoria
e l’ho applicata
sebbene i libri
li abbia letti con l’imbuto
e avessi un capo deficiente
e il cuore muto
ho sparato sulla Francia
ma non ho combattuto
ho picchiato donne incinte
ma non ho combattuto
ho scortato le troie di Vichy
ma non ho combattuto
ho sperato che tutto finisse
ma non ho fatto un cazzo
chessò almeno scappare
darmi fuoco darmi matto
son rimasto a posto
e ho obbedito e questo è tutto


Note di poetica

La notte dei lunghi coltelli o La Primavera di Praga sono ottimi titoli letterari: la storiografia racconta vicende mitiche, e dunque inerti. Sfruttando proprio questa cifra letteraria (per quello che oggi è letteratura) si possono però ributtare i fatti privati, i sentimenti anche, tutte le biografie anonime, che hanno cittadinanza solo al di qua della vita collettiva, dentro la Storia; e far reagire questa con la storia di ognuno. Il metodo mitico di cui parlava T.S. Eliot contiene in realtà la fuoriuscita dal mito e dalla sua inerzia. È naturalmente utile una pratica binaria per realizzare le saldature del collettivo e dell’individuale, di spazi e tempi differenti; ma è raccomandabile, insieme, muoversi di contrasto su base non binaria, per non finire di nuovo nelle maglie ortogonali del racconto ben fatto (il genere della videopoesia, con i suoi molteplici canali, parrebbe sotto questo aspetto l’ideale). Soprattutto è consigliabile non ipostatizzare e perciò, ad esempio, riusare due pezzi di trittico per farne un dittico, poi scomporre questo e cominciare un polittico epta- o penta-partito: come si vede, può capitare così che il discorso finisca spontaneamente nella Storia, e che ci si trovi a parlare di Craxi e Andreotti laddove si stava scrivendo una bella poesia d’amore.


Bio-bibliografia

Antonio Loreto è nato a Tricarico, piccolo borgo lucano, nel 1975. Vive e lavora tra Monza e Milano. Laureato in Letterature Comparate, si occupa di studi novecenteschi. Ha dedicato un saggio a Variazioni belliche di Amelia Rosselli (in La furia dei venti contrari. Variazioni Amelia Rosselli, a cura di Andrea Cortellessa, Le Lettere, Firenze 2007) ed uno a problemi di critica letteraria e critica d’arte (in «il verri», n. 36, 2008). È attualmente alle prese con l’opera di Nanni Balestrini, oggetto della sua tesi di dottorato in «Storia della lingua e letteratura italiana» all’Università degli Studi di Milano. Si esibisce in performance videopoetiche, e sulla carta non è un poeta.


Afinidades

Elio Pagliarani
Edoardo Sanguineti
Nanni Balestrini
Tommaso Ottonieri
Aldo Nove

venerdì 21 marzo 2008

continua il ciclo "Il viaggio è... iniziato!"

















Mercoledì 26 Marzo ore 21.30

Associazione Culturale La Scheggia
Via Dolomiti 11 - Milano
(Metro, linea1 - Turro)

Presentazione del libro di poesia
di Alberto Mori


Raccolta
Fara Editore


Sarà presente l'autore
con reading e videopoesie


E con spezzoni di film sul tema ‘viaggi iniziatici’

Presentazione
a cura di Annelisa Addolorato

lunedì 10 marzo 2008

Bari, 28 marzo: Primo Incontro Internazionale di Primavera con la Poesia Spagnola Contemporanea - “Nací el 21 en primavera...”




Il disegno “Sirena felice” è di
Caterina Zaira Laskaris




“Nací el 21 en primavera...” Primo Incontro Internazionale di Primavera con la Poesia Spagnola Contemporanea



Bari, 28 marzo 2008
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
via Michele Garruba, 6



PROGRAMMA

ore 9.30
Saluti iniziali

ore 10.00
Emilio Coco
Introduzione alla poesia spagnola contemporanea: temi, tendenze e prospettive

ore 11.00
Recital poetico

Carlos Marzal
Agustín Calvo Galán
Annelisa Addolorato
Raúl Díaz Rosales

leggeranno una selezione di testi sui temi del Tempo, della Memoria e dell'Incontro con l'altro.

La lettura sarà accompagnata
dalla proiezione dei testi in lingua originale
e di alcune immagini.
Al termine del reading poetico
si aprirà un dibattito con e tra i poeti.

ore 13.00
Agustín Calvo Galán e Annelisa Addolorato presenteranno il blog della comunità poetica internazionale in lingua spagnola lasafinidadeselectivas.blogspot.com
e la sua filiazione italiana
NOMADI MONDI.


Verranno inoltre fornite indicazioni relative a materiali poetici disponibili in rete.



Università degli Studi di Bari
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
Dipartimento di Lingue e Letterature
Romanze e Mediterranee


Con la collaborazione di:
Instituto Cervantes di Roma

E con il patrocinio di:
Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo





“Nací el 21 en primavera...” scaturisce da un’idea semplice: offrire a tutti, studenti, lettori, appassionati, un’occasione per incontrare la poesia spagnola, non solo tra le pagine di un libro, ma anche attraverso la viva voce dei suoi autori.

Il panorama poetico spagnolo contemporaneo è particolarmente ricco e vivace, come dimostrano il crescente fermento editoriale, la nascita di nuove riviste di poesia e il fiorire di siti web ad essa dedicati.
La creazione poetica più recente si pone dinamicamente in rapporto con le proprie radici culturali e con le esigenze espressive del presente, nella costante ricerca di fusione tra sperimentazione e tradizione, modernità e memoria.

Il tempo che coincide con l’inizio dell’equinozio di primavera, data scelta per celebrare la Giornata Nazionale della Poesia,
ci è sembrato la cornice ideale per questo incontro e il verso scelto come titolo, ispirato da una delle più intense voci poetiche italiane,
ne è il suggestivo sigillo.

L’auspicio è che questo momento di ascolto e comunicazione tra poeti e pubblico possa divenire anche nei prossimi anni un appuntamento rinnovato e atteso di inizio primavera.



Organizzazione:
Paola Laskaris (Università di Bari),
p.laskaris@lingue.uniba.it

Annelisa Addolorato (Università Statale di Milano),
annalisa.addolorato@unimi.it




*“Nací el 21 en primavera” è la traduzione in spagnolo del primo verso
di una celebre poesia di Alda Merini appartenente alla raccolta poetica
Vuoto d’amore edita da Einaudi nel 1991.

sabato 1 marzo 2008

Alberto Mori













Poesie: tre tableaux

TABLEAU PER KEN LOACH

Fuori dal tempo lavorato
sullo scivolo verso il nulla
ed i binari dei navigators
avanti ed indietro
restano nell’unico movimento operaio
sopravvissuto destino abbandonato


TABLEAU PER ANDREJ TARKOVSKIJ

Lo specchio dell’infanzia
si accende
come visione nel fuoco delle mani.
La casa si disabita di vento.
Esce dal luogo.
L’acqua memore
sequenzia il fondale del tempo.
Giunge ad effervescente zona
nell’origine delle madri
dove sgorga
l’icona luminosa e desiderante.


TABLEAU PER PETER GREENEAWAY

Cominciano i fuochi.
Il demone è floscio e in disparte.
Pasticcia con gli ideogrammi
la sua morte grafica.
Ci sono ombre a rabesco sui torsi nudi.
Membri che schizzano inchiostro melodico.
Quattro pastiglie colorate nelle stagioni del palmo.
Clessidre disperdono polveri d’oro
rotolando nel vuoto
lasciando succhi di cronie visionarie
nella polpa vermiglia delle labbra.


Bio-bibliografia

Poeta Performer Artista. Dal 1986 pubblica libri di poesia. Scrive saggi di poesia e d’arte, racconti,prose. Effettua readings, letture pubbliche, installazioni, video e performance. Collabora a progetti d’interazione della poesia con tutte le espressioni artistiche. Tra le pubblicazioni più recenti: Iperpoesie (1997) Percezione (2000) Multimedia Edizioni, Cellule (2001) Raccordanze (2004) Cierre Grafica, Urbanità (2001) Non luoghi A Procedere (2003), Utópos (2005) Bar (2006) Scrittura Creativa Edizioni, Suonetti (2006) Alla Pasticceria del Pesce, Il libro di te ovunque (2007) LietoColle, Raccolta (2008) Fara Editore, Iperpoesie (2001) per Save As Edicion, Utópos (2006) per Emboscall Peccata Minuta sono stati tradotti in Spagna. Nel 2007 finalista con segnalazione per la poesia inedita della XXI edizione del premio “Lorenzo Montano”. www.albertomoripoeta.com

Italo Testa





















Poesie


XI [19 luglio, sarajevo, miljacka: h. 10]

ausstellung

prendi un’arancia, prendine un’altra
allinea 365 arance su di un parapetto
365 macchie sul bordo del fiume:

prendi un’arancia, sbucciala a morsi
scoprine il bianco sotto la pelle
macchia di sangue la linea dei denti

prendi un’arancia, apriti un varco
posa la testa sulla pietra del muro:
365 arance dense di luce


XV [sarajevo, kaserna: h. 14]


giro giro tondo (immagine 1)

giro girotondo
s’incunea il mondo
s’inchina la terra
tutti faccia a terra

gira il tuo corpo
nudo sulla lastra
ogni lembo esposto
è ciò che si mostra

giro girotondo
rovescia il mondo
calpesta la terra
tutti sotto terra


renka/s. damiano

frana leggera
dei calanchi in fiore
e freschi d’ombra

mentre tu guidi
piove dalle robinie
bianco a grappoli

di questo bianco
robinia e papavero
si macchia l’occhio:

perché non scopri
come punge e annulla
l’erba tagliata?

nell’erba ascolti
sulle vigne al tramonto
i caccia in volo

dovresti scendere
sul tappeto di luce
incamminarti

sul panno verde
tra i ciuffi luminosi
oltre la strada:

perché non scopri
come punge e annulla
l’ombra violata?

seguendo il carro
a passo d’uomo, al volante
bevi le stoppie

la polvere ondeggia
la strada è ancora bianca
il passo recede

sull’asfalto steso
tra le vigne al tramonto
un reattore si perde:

perché non scopri
come punge e annulla
l’aria incendiata?

(da: canti ostili, Lietocolle, Como, 2007)


# 2: le mani (Immagine 2)

tu che conosci la misura
di un dolore, il battito, il metro
con cui cade e intreccia le mani,
la ferita che è già arsura

così mostra come un dono
la piaga e la pelle spianata,
fanne una coperta per le ossa
perché ritorni a ciò che sono


Hopper’s Sunlights (Immagine 3)

3.
a questa luce non sei abituata
all’impatto frontale del mattino
che ritaglia la maschera del volto;
tu non chiudere gli occhi, assorbi immota
dai coni d’ombra il seme del giorno.

Al profilo di te che il letto accoglie
non ti sottrarre; nel vano di luce
tu sei il vetro, il corpo trasparente
dalle gambe nude, il torso vestito
che dalla finestra l’azzurro richiama

(da Biometrie, Manni, Lecce, 2005)

[bianca, un vuoto tra le cose] (Immagine 4)

si apre un vuoto tra le cose
e in mezzo il pieno dei tuoi occhi
"eccomi", dicono, "sarò nuda"
mentre stacchi un piede da terra,
"chiedo di essere amata,
e guardata
nel palmo aperto delle mani",

domani sarai polvere nel prato
come un animale sdraiato
a guardare la fuga dei rami

"eccomi",
mi chiami, così bianca
nella luce, così intensa,
sei sul punto di fare un passo avanti
con le labbra ferme,
terribilmente serie, senti

di essere pronta a cibarti con le mani.


Poetica

Quando le strutture consolidate, le tradizioni si sfaldano, qualcosa continua, con cura biometrica, la sua tessitura. Il grado zero della cultura, che in certi momenti sembra prossimo come non mai, è forse anche un'occasione per la poesia che, come pratica istitutiva, non necessita, nel suo fare paziente, di una legittimazione esterna. In questa prevalenza dell'agire, del fare, la scrittura poetica torna alla sua qualifica di ape operaia, di silenzioso e operoso artigianato che tesse una tela mai pienamente aggiudicabile ideologicamente. Certo, vi è anche la resistenza dai margini e la salvezza dell'esclusione: ma qui la poesia resiste proprio perché viene meno il lungo errore dell'appartenenza piena. Quando il tutto che la teneva coesa come pratica culturale si dissolve, la poesia continua a sporgere da quel terreno guasto, facendo segno ad altro. Non più sorretto o puntellato da un sistema riconosciuto di valori, questo gesto, acme dell'individuazione, torna a poggiare sull'etologia della specie, ma proprio in questa nudità si osserva dal futuro.


Bio-bibliografia

Italo Testa (1972) vive a Milano. Ha pubblicato per la poesia il concept album canti ostili» (Lietocolle, Como 2007), la raccolta Biometrie (Manni, Lecce, 2005, premio San Giuliano Terme/Poesia Incivile) e il poemetto Gli aspri inganni (Lietocolle, Como 2004). Ha ottenuto per la raccolta inedita i premi Dario Bellezza e Eugenio Montale. Suoi testi sono apparsi in antologie, tra cui Chaos and Communication (Link Diversity, Sarajevo 2001), Così non ti chiamo per nome (Empiria, Roma 2001), Nodo Sottile 3(Crocetti, Milano 2003), Parco Poesia (Guaraldi, Rimini 2003-2004), Il presente della poesia italiana (Lietocolle, Como 2006), Poesia e natura (Le lettere, Firenze 2007), La joven poesía italiana (Cuadernos del matemático, Madrid 2007) e su varie riviste: Portals. A Journal in Comparative Literature, Gradiva, El coloquio de los perros, Atelier, Almanacco del Ramo d’Oro, Pelagos, Nazione Indiana, Il primo Amore, Poesia da fare... Ha pubblicato diversi saggi (anche in aut aut, L’ospite ingrato, Il ponte, Reset, La Società degli Individui. È co-direttore della rivista di poesia L’Ulisse e, presso Diabasis, della collana 'La Ginestra'


Afinidades

Riccardo Held
Giovanna Frene
Stefano Raimondi
Biagio Cepollaro