giovedì 23 aprile 2009

23 de abril-Sant Jordi, festa del llibre i de la rosa

Buona festa del libro e della rosa!



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Il Festival Internazionale di Poesia di Genova viene premiato dal Ministero dei Beni e Attività Culturali-23 aprile

Giovedì 23 aprile alle ore 17.30 a Roma, presso la Sala Convegni Santa Marta (Piazza del Collegio Romano 5), Claudio Pozzani riceverà il premio che il Ministero dei Beni e Attività Culturali ha assegnato al Festival Internazionale di Poesia di Genova quale miglior progetto di diffusione della poesia.

La cerimonia, alla presenza del On. Francesco Maria Giro, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, avrà come ospiti anche Neri Marcoré e Corinna Lo Castro con lo spettacolo Un libro si librò (in volo), nell’ambito della Giornata mondiale del Libro. Questo prestigioso premio si aggiunge ai numerosi riconoscimenti che la manifestazione genovese ha ottenuto in Italia e all’estero in questi suoi 15 anni.

Nato nel 1995 e organizzato dal Circolo dei Viaggiatori nel Tempo, il Festival Internazionale di Poesia di Genova è la più grande manifestazione italiana dedicata alla poesia, con oltre 700 poeti e artisti provenienti da 85 Nazioni intervenuti in questi anni, tra i quali i premi Nobel Walcott, Soyinka e Milosz e personaggi come Lou Reed, Ray Manzarek dei Doors, Ferlinghetti, Mutis, Maraini, Vecchioni, Montalban, Albertazzi, Luzi, Bergonzoni, Frankie Hi NRG, Caparezza.

La prossima 15° edizione del Festival Internazionale di Poesia avrà luogo a Genova dall’11 al 21 giugno nel Cortile Maggiore di palazzo Ducale e in altri suggestivi luoghi di Genova, con oltre 80 eventi gratuiti tra letture, concerti, performance, conferenze, visite guidate.

Tra gli eventi previsti ci sarà la Notte della Poesia (12 giugno), con spettacoli dalle 19 a notte fonda nei palazzi, piazze, locali, giardini e terrazzi della città vecchia, con un vero e proprio “pic-nic” urbano - la rassegna European Voices (13,14 e 15 giugno), che vedrà la partecipazione di poeti e performer da tutta Europa, tra i quali gli albanesi Visar Zhiti e Ylljet Aliçka, il danese Morten Sondergaard, la rumena Adela Greceanu, i francesi Nathalie Quintaine, Jacques Darras e Patrick Dubost, l’austriaco Raoul Schrott, l’olandese Ruben Van Gogh e molti altri - il Bloomsday (16 giugno) consueta maratona letteraria con la lettura integrale dell’Ulysses di Joyce in 23 punti di Genova da parte di decine di appassionati interpreti. A questo proposito, se si vuole partecipare leggendo un brano del romanzo, ci si può iscrivere inviando una mail a casapoesia@yahoo.it

Tra gli ospiti previsti di quest’anno, Richard Bach, l’autore del celeberrimo libro “Il Gabbiano Jonathan Livingstone” che verrà per la prima volta in Italia in esclusiva per il Festival - il performer tedesco Blixa Bargeld, già cantante degli Einstürzende Neubauten e chitarrista di Nick Cave - lo spettacolo “Quelli che bruciano la frontiera” con il gruppo DOUNIA e Moncef Ghachem, nell’ambito della rassegna Mediterranea - il ritorno di John Giorno, vero crocevia tra beat generation e pop art; Molte saranno le iniziative collaterali durante il Festival: la mostra “S-Volta celeste” con lavori di Valter Boj, Claudio Pozzani, John Giorno e Gian Piero Reverberi e i Percorsi Poetici, itinerari guidati lungo le tracce lasciate da poeti e scrittori che vissero o soggiornarono a Genova.

Quest’anno gli organizzatori, in collaborazione con il tour operator Biz or Fun, hanno anche preparato dei pacchetti turistici speciali per chi vorrà approfittare del Festival di Poesia per prendersi una vacanza culturale e rilassante visitando la città e la Liguria e assistendo alle serate della manifestazione.

sabato 11 aprile 2009

Cile: Ernesto Cardenal Vince il Premio Neruda di Poesia






Il 9 aprile il poeta e sacerdote nicaraguense Ernesto Cardenal (Granada 1925)
ha vinto in Cile il premio dedicato a Pablo Neruda.

La motivazione della premiazione è stata la seguente:
"La sua opera racchiude una dimensione universale che contribuisce al dialogo culturale tra civiltà".

A Cardenal è stato anche riconosciuto in tale occasione il merito del suo costante ed appassionato impegno politico, realizzato durante tutta la sua esistenza, e volto alla tutela dei diritti dei popoli e della libertà di pensiero e di espressione.


Frammenti di alcune delle cantiche di Cardenal:

Traduzioni di Annelisa Addolorato
(v. Atelier 2004)

da Cántico cósmico
Ed. Iteso, México 1991.



Cantico 33
Le tenebre esteriori


(…)
Non è materia nera questa tenebra, materia nera e fredda queste tenebre esteriori,
la materia nera che ancora non sappiamo com’è - ma non sono queste tenebre.
Le tenebre esteriori saranno esteriori alla materia.
I pigmei li sentono nella selva, questi spiriti.
Appesi alle caverne scivolose come pipistrelli.
E là dalle parti del circolo polare, a Rasmussen, il danese:
“Noi non crediamo. Temiamo solamente.
Temiamo tutto ciò che ci circonda.
E non conosciamo bene.
Perché le tormente di neve?
E andando a caccia tutto il giorno si torna a mani vuote?
Abbiamo paura di lottare per il cibo per terra e per mare.
Temiamo il freddo e la fame nelle nostre case di neve.
Temiamo le anime dei morti, uomino o animali.
Sappiamo così poco che temiamo tutto.”

(…)
La pietra filosofale. Questo è il processo generativo che avviene nelle stelle.
Ma il sogno degli alchimisti
fu la nostra invenzione distruttiva.
Un pianeta con cinque tonnellate di TNT procapite.
E ogni bomba nucleare normale come l’interno del sole.
Per lanciarla neppure servirebbe mira:
tutta la terra una gigantesca bomba in orbita.
L’energia atomica liberata dall’uomo
ma non l’uomo dall’energia atomica.
Un paese senza capacità di distruzione
viene disprezzato.
Siamo stati al limite della guerra nucleare a causa
di riflessi della luna nel radar,
o di una flotta di proiettili
che erano uno stormo di anatre selvatiche.
Persino l’orrore piú irreale diventerebbe realtá.
E tutti i Tiziano cenere radioattiva.
Quella del neutrone lascia intatte le cose,
distrugge solamente la vita.
(…)



Cantico 34
Antica luce singhiozzante


Siamo microcosmo evoluto.
Io non sono scienziato, ovviamente, ma vedo
che la scienza attuale è la medesima di Empedocle
che diceva che l’universo è solo terra, acqua, aria e fuoco.
In aria e acqua soltanto consiste un uragano.
Morendo diventiamo acqua e anidride carbonica.
E Joaquín: “L’acqua è l’unica eternità del sangue.”
Diventiamo H2O e CO2.
Senza la decomposizione dell’universo non ci sarebbe il sole
Senza la dilapidazione del sole non avremmo la luce.

Le galassie polverose,
piú colme di polvere e cenere che di stelle.
Malinconico fischio di un treno che si allontana.
Nascita, crescita e morte, è anche l’universo.
Einstein trovò così strana l’espansione dell’universo
che credette incomplete le sue equazioni.
Il problema di questo poema è che come l’universo
si espanda in modo indefinito
oppure collassi su se stesso.
Trascinate dall’espansione dello spazio-tempo
le galassie. Con un tempo che è freccia in una sola direzione: la morte.
La massima entropia che è la morte.
La Seconda legge, la piú fondamentale dell’universo.
Non si puó capire la vita senza la seconda legge.
E l’immortalitá non sta nella riproduzione.
L’entropia vince sempre l’energia.
L’entropia obbedisce alle fatali
leggi della termodinamica.
Le fresche, sorridenti proteine diventano fetide.
Restituisci al pianeta ció che ti ha prestato.
E le equazioni che portano ai buchi neri…
Questa strana regione dello spazio-tempo nera e vuota.
Dove tutta la materia che si avvicina scompare
e non esce piú.
Cadere e cadere senza mai toccare il fondo?
Accade che lì lo spazio è così curvo
che spazio e tempo sono intercambiabili.
Le fosse delle stelle morte, i buchi neri.
Anche se lo scultore porta alla luce una Venere dalla pietra confusa
quest’ordine non è permanente.
Condannati dall’entropia al massimo caos.
La palla che rotola alla fine si fermerà.
Le cose calde si raffreddano.
Gli agnelli sono fatti d’erba, cioè di sole,
di quel sole che si raffredda giorno dopo giorno,
e così sono parte
del collasso dell’universo,
del raffreddamento del sole
e delle altre stelle.
La morte è il disordine.
Quando ha fine la funzione dell’assobimento dell’energia
ha inizio il disordine.
In The selfish gene si dice:
“Se arrivassero gli extraterrestri, la prima cosa che chiederebbero sarebbe: Avete già
scoperto l’evoluzione?”
Nulla di più improbabile degli organismi vivi.
Anche il miracolo degli animali che volano.
Ossa di Neanderthal nelle profondità di una grotta
con abbondanza di polline di fiori:
60000 anni fa offerti i fiori con amore.
La teoria di Glynn Isaac dice che fu il condividere il cibo a rendeci umani.
Bunn lo corrobora con il fatto
che si siano trovate tante ossa vicine in certi luoghi…
La caccia è comune, e di conseguenza
il pasto è comune.
“L’atto primario della cultura umana è condividere il cibo.”
L’evoluzione dal Big bang fino ai viaggi spaziali.
Forse vicino a un’altra stella simile al sole
da molto tempo attendono segnali intelligenti
dal sistema solare.
“I mostri del mare si vedono ovunque
e nuotano intorno alle lente imbarcazioni”
Il mare era quello di Vizcaya,
che diventò come una piscina;
e gli eroici marinai fenici
ci appaiono come bambini spaventati nell’oscurità.
Il mio pensiero non sono i miei neuroni
anche se i miei neuroni pensano nei miei neuroni
(la parte di materia più complessa dell’universo).
I miei sogni sono follie,
ma tutte controllate dal mio stesso io.
La Ragione non fu solo ragione, ma anche
mito, sogno, immaginazione.
Prima la teoria della relatività la capiva soltanto una persona: Einstein.
Presto la capirono centinaia di persone.
Mondo che ha creato una mente che comprende il mondo.
Come i certosini, con otto ore per dormire,
otto di lavoro e otto di preghiera,
gli uomini della Terra del Fuoco (ormai estinti) avevano otto ore di sonno, otto di lavoro e otto per narrare i loro miti.
Con la teoria
delle supercorde la materia
semplicemente come differenti vibrazioni di una corda.
E la teoria del professore di Princeton, Wheeler,
che l’universo è tutto un solo elettrone.
La ragione per la quale tutti gli elettroni sono uguali
(nessuno più grasso o grande di un altro)
è che sono un solo elettrone!
Gli innumerevoli toni di una sola corda della lira di Pitagora.
Come con interminabili canti i navajo trascorrono
tutta la notte cantando, cantando al vento, all’arcobaleno,
al lampo, agli animali, al mais, cantando tutta la notte,
cantando che tutto è bello, e tutto va a coppie,
tutto è bello, e tutto per unirsi a un altro,
il cielo e la terra uniti dalla pioggia, eccetera.
Si è anche detto:
“A livello atomico tutto è indissolubile al tutto.”
Questi amanti non si sentono solamente identici,
dice Schrödinger,
ma numericamente uno,
anche senza alcuna identità intellettuale,
come per i mistici.


Cantico 35
Come le onde


(...)
L’onda è passeggera ma è sempre la stessa,
e l’acqua è diversa dove l’onda passa,
l’onda lascia diverse molecole di H2O
e diversa schiuma.
I volti che oggi ridono in questa foto gialla
con un fondo di onde sbiadite e una roccia sbiadita
dove staranno ridendo adesso, se ancora stanno ridendo?
Alcuni saranno lontani. Le ragazze sono vecchie.
Mauricio è morto. Solo questo mare è lo stesso.
Solo le onde non sono cambiate:
è la “Compagnia dei Fidanzati”
e ancora sono le stesse onde fresche che si infrangono.

L’atmosfera è piena delle loro molecole
e nell’aria respiriamo i morti.
Ma la vita misteriosa:
nata solo dal caso
o da inevitabili reazioni chimiche?
L’ipotesi che sia giunta da un altro pianeta,
un microrganismo venuto ecc...
facendo dire a Chesterton
che è come se un morto uscisse da un cimitero
e lo spiegasse dicendo
che è un morto venuto da un altro cimitero.
Le cellule di un mollusco non sono matte né imprescindibili.
E un embrione: chi lo spiega?
Il seme
che continua il processo dopo la morte della pianta.

Nel lago più calmo ci sono onde invisibili.
L’acqua sembra immobile come uno specchio
ma non lo è.
Il riflesso del castello rosso sull’altra riva
ha chiari contorni verticali
ma quelli orizzontali, sbiaditi, ci si muovono davanti.

Vedendosi in uno specchio i motumotus
credettero che vedevano le loro anime.
Ma non erano forse le loro anime, quelle?
La molecola di carbonio non-so-che,
che entra in una foglia verde, è già viva?
E prima no? La molecola d’ossigeno di un sospiro
non è più viva? Diciamo pure che esiste una vita “implicita”
nel vento che si portò via il tuo sospiro.
Molecole organiche sono state viste in cielo
dalla radio-astronomia
sperando ricevere almeno il soffio della vita.
Chardin dice che tutta la materia è spirito,
e Dyson che per lui come fisico
“la materia è un concetto impreciso e antiquato”.
Abbiamo immagini della materia, ma la materia in sé
la ignoriamo
(“La nostra frustrazione nel voler misurare le cose senza disturbarle”)
come ignoriamo lo spirito.
Eppure corriamo continuamente tra le cose
come un cagnolino nuovo che esplora un appartamento.
“Principi generali che devono ancora essere scoperti
radicalmente diversi dalla scienza tradizionale.”
Possono esistere cose nuove con nuove proprietà
che le cose anteriori non ci anticiparono.
L’essenza della novità sta nel non essere determinata.
Non dover necessariamente essere e nonostante
non poter esser stato in altro modo.
Ma se la tua esistenza non coincide con la tua essenza, esisti?

(...)
Andando verso ‘Solentiname’, nella tormenta, verso Solentiname:
nero il lago. Il cielo nero.
Nell’oscurità solamente il brillare delle grandi schiume bianche.
Laciamo Ometepe e non sappiamo dove andiamo.
Una piccola luce sulle onde, lucciola
non può essere. Una piccola luce
lontano sulle onde.
Sarà forse un’altra lancia persa come noi nella tempesta
o sarà un porto?

Donald e Elvis:
ragazzi,
ho un’interessante domanda:
e perché voi siete sacri?
(...)
E ora esistono due barche bianche che attraversano il lago,
la barca ‘Donald Guevara’ e la barca ‘Elvis Chavarría’.
Come adesso esistono a Solentiname anche
l’isola Donald Guevara e l’isola Elvis Chavarría.
Conservammo per un museo le corde di nylon verde,
vederle mi fece rabbrividire,
con le quali legarono le loro mani e le loro spalle, e così furono sotterrati
assassinati dal guardiano in una tenuta di Somoza
vicino a Río Frío.
(...)
Se sono su questa riva del lago
le onde vengono di qua,
se sei sulla riva opposta
le onde vanno di là.
Hai visto quella parte del lago
- un qualche buco nel centro -
da dove escono tutte le onde
per recarsi verso tutte le rive?
Più dentro al lago le onde sembrano folli.
Ma attorno al lago c’è la costa,
ed è un’unica costa quella,
la stessa lì e qui,
e l’acqua non si muove ma solo l’onda
che va qua e là
e così ogni onda troverà la sua costa
dove da sola, senz’acqua, la bacerà.






















Cantico 41
Il Cantico dei cantici

-Amata:
Sono già in fiore gli elequemi color arancio come fiamme,
i frutti-del-pane sono maturi,
gli orioli stanno gridando sulle papaie.
Gli icachi delle isole sono già rosati.
Le scimmie stanno gridando sui bastoni di caoba
e il tucano canta tra gli avocado.
Vieni al villaggio.
- Sul mio letto di foglie di cocco
il mio amato è come il nero pesce-ura,
tatuato come lo scuro pesce-ura,
lui è venuto da un’isola distante.

Le coppie di pellicani sulle loro scogliere ancestrali,
prima lottano,
incrociano i loro becchi come spade.
Poi più soavemente,
si baciano con i loro becchi,
ancor più soavemente, si accarezzano le piume con il becco.
Le serpi si arrotolano l’una nell’altra,
due serpi in una.
(…)


Fonti:
www.el-universal. com.mx/notas/ 589979.html
e ADAMARforum