sabato 1 marzo 2008

Italo Testa





















Poesie


XI [19 luglio, sarajevo, miljacka: h. 10]

ausstellung

prendi un’arancia, prendine un’altra
allinea 365 arance su di un parapetto
365 macchie sul bordo del fiume:

prendi un’arancia, sbucciala a morsi
scoprine il bianco sotto la pelle
macchia di sangue la linea dei denti

prendi un’arancia, apriti un varco
posa la testa sulla pietra del muro:
365 arance dense di luce


XV [sarajevo, kaserna: h. 14]


giro giro tondo (immagine 1)

giro girotondo
s’incunea il mondo
s’inchina la terra
tutti faccia a terra

gira il tuo corpo
nudo sulla lastra
ogni lembo esposto
è ciò che si mostra

giro girotondo
rovescia il mondo
calpesta la terra
tutti sotto terra


renka/s. damiano

frana leggera
dei calanchi in fiore
e freschi d’ombra

mentre tu guidi
piove dalle robinie
bianco a grappoli

di questo bianco
robinia e papavero
si macchia l’occhio:

perché non scopri
come punge e annulla
l’erba tagliata?

nell’erba ascolti
sulle vigne al tramonto
i caccia in volo

dovresti scendere
sul tappeto di luce
incamminarti

sul panno verde
tra i ciuffi luminosi
oltre la strada:

perché non scopri
come punge e annulla
l’ombra violata?

seguendo il carro
a passo d’uomo, al volante
bevi le stoppie

la polvere ondeggia
la strada è ancora bianca
il passo recede

sull’asfalto steso
tra le vigne al tramonto
un reattore si perde:

perché non scopri
come punge e annulla
l’aria incendiata?

(da: canti ostili, Lietocolle, Como, 2007)


# 2: le mani (Immagine 2)

tu che conosci la misura
di un dolore, il battito, il metro
con cui cade e intreccia le mani,
la ferita che è già arsura

così mostra come un dono
la piaga e la pelle spianata,
fanne una coperta per le ossa
perché ritorni a ciò che sono


Hopper’s Sunlights (Immagine 3)

3.
a questa luce non sei abituata
all’impatto frontale del mattino
che ritaglia la maschera del volto;
tu non chiudere gli occhi, assorbi immota
dai coni d’ombra il seme del giorno.

Al profilo di te che il letto accoglie
non ti sottrarre; nel vano di luce
tu sei il vetro, il corpo trasparente
dalle gambe nude, il torso vestito
che dalla finestra l’azzurro richiama

(da Biometrie, Manni, Lecce, 2005)

[bianca, un vuoto tra le cose] (Immagine 4)

si apre un vuoto tra le cose
e in mezzo il pieno dei tuoi occhi
"eccomi", dicono, "sarò nuda"
mentre stacchi un piede da terra,
"chiedo di essere amata,
e guardata
nel palmo aperto delle mani",

domani sarai polvere nel prato
come un animale sdraiato
a guardare la fuga dei rami

"eccomi",
mi chiami, così bianca
nella luce, così intensa,
sei sul punto di fare un passo avanti
con le labbra ferme,
terribilmente serie, senti

di essere pronta a cibarti con le mani.


Poetica

Quando le strutture consolidate, le tradizioni si sfaldano, qualcosa continua, con cura biometrica, la sua tessitura. Il grado zero della cultura, che in certi momenti sembra prossimo come non mai, è forse anche un'occasione per la poesia che, come pratica istitutiva, non necessita, nel suo fare paziente, di una legittimazione esterna. In questa prevalenza dell'agire, del fare, la scrittura poetica torna alla sua qualifica di ape operaia, di silenzioso e operoso artigianato che tesse una tela mai pienamente aggiudicabile ideologicamente. Certo, vi è anche la resistenza dai margini e la salvezza dell'esclusione: ma qui la poesia resiste proprio perché viene meno il lungo errore dell'appartenenza piena. Quando il tutto che la teneva coesa come pratica culturale si dissolve, la poesia continua a sporgere da quel terreno guasto, facendo segno ad altro. Non più sorretto o puntellato da un sistema riconosciuto di valori, questo gesto, acme dell'individuazione, torna a poggiare sull'etologia della specie, ma proprio in questa nudità si osserva dal futuro.


Bio-bibliografia

Italo Testa (1972) vive a Milano. Ha pubblicato per la poesia il concept album canti ostili» (Lietocolle, Como 2007), la raccolta Biometrie (Manni, Lecce, 2005, premio San Giuliano Terme/Poesia Incivile) e il poemetto Gli aspri inganni (Lietocolle, Como 2004). Ha ottenuto per la raccolta inedita i premi Dario Bellezza e Eugenio Montale. Suoi testi sono apparsi in antologie, tra cui Chaos and Communication (Link Diversity, Sarajevo 2001), Così non ti chiamo per nome (Empiria, Roma 2001), Nodo Sottile 3(Crocetti, Milano 2003), Parco Poesia (Guaraldi, Rimini 2003-2004), Il presente della poesia italiana (Lietocolle, Como 2006), Poesia e natura (Le lettere, Firenze 2007), La joven poesía italiana (Cuadernos del matemático, Madrid 2007) e su varie riviste: Portals. A Journal in Comparative Literature, Gradiva, El coloquio de los perros, Atelier, Almanacco del Ramo d’Oro, Pelagos, Nazione Indiana, Il primo Amore, Poesia da fare... Ha pubblicato diversi saggi (anche in aut aut, L’ospite ingrato, Il ponte, Reset, La Società degli Individui. È co-direttore della rivista di poesia L’Ulisse e, presso Diabasis, della collana 'La Ginestra'


Afinidades

Riccardo Held
Giovanna Frene
Stefano Raimondi
Biagio Cepollaro

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie